L’Italia è sempre stata un po’ maglia nera in Europa per i cani in spiaggia, fino a non molti anni fa pressoché vietati ovunque almeno durante la stagione balneare.
Per capire la differenza col resto del continente, in Francia era possibile portare i cani ovunque a meno che non ci fosse un espresso divieto motivato da parte dell’autorità.
Diversi passi avanti sono stati fatti negli ultimi anni, sia a livello giurisprudenziale (di scuol, Tar Calabria, sez. Reggio Calabria, sent. n. 225/2014) che di mentalità, al punto che in gran parte dello Stivale si può portare il proprio cane a meno che non sia espressamente vietato. Senonché in molte località, il divieto era automaticamente esteso a tutto il territorio, vanificando del tutto i progressi.
È qui che interviene la sentenza del Tar Lazio, sez. I, sentenza n. 176/19
La questione giuridica
La scelta di vietare l’ingresso agli animali sulle spiagge destinate alla libera balneazione, risulta irragionevole ed illogica, oltre che irrazionale e sproporzionata, anche alla luce delle viste indicazioni regionali che attribuiscono ai comuni il potere di individuare, in sede di predisposizione del PUA, tratti di arenile da destinare all’accoglienza degli animali da compagnia.
È questa la massima della sentenza, che censura il Comune resistente nell’aver automaticamente vietato i cani in spiaggia per chilometri di arenile. In sostanza, il TAR non ha individuato motivi di decoro o ordine pubblico tali da giustificare il divieto, rimproverando al Comune di non aver valutato alcuna soluzione alternativa. La possibilità di portare i cani in spiaggia solo per chi si può permettere di pagare uno stabilimento privato era stato già valutato come discriminatorio da giurisprudenza precedente.
Risvolti: è sempre illegittimo vietare i cani in spiaggia? Posso portare il cane ovunque?
Assolutamente no. Gli enti territoriali possono legittimamente vietare l’accesso dei cani in spiaggia in determinate aree di litorale. Potenzialmente anche in tutto il territorio, purché esistano motivi specifici. Se il litorale comunale è protetto da vincoli naturalistici o ambientali, verosimilmente sarà difficile che possa essere garantito l’accesso ai cani in spiaggia o nelle aree limitrofe (dune, pineta, bosco) in quanto possono generare pericoli o fastidio alla fauna selvatica locale.
Meno penetrante potrà essere un divieto per decoro o ordine pubblico. In quel caso il Comune dovrà sforzarsi di individuare aree anche per i cani in spiaggia e, novità importante, gratuite e pubbliche.
Se il divieto è illegittimo, posso portare il cane in spiaggia comunque?
L’ordinanza, fintanto che non viene impugnata e successivamente annullata da un Tribunale amministrativo, sarà valida ed efficace. Significa che in assenza di contestazione nelle opportune sedi, la sanzione irrogata sarà legittima fino a pronuncia giurisprudenziale. In altri termini, dovrete pagare sia per il giudizio sia per la sanzione. In caso di pronuncia favorevole, ci sarà solo successivamente la possibilità eventuale di recuperare le somme.
È fortemente consigliabile pertanto evitare di portare i cani in spiaggia in presenza di divieto ed organizzarsi con associazioni o altri cittadini cercando di sovvertire l’ordinanza o l’atto dell’ente territoriale illegittimo.
Quali sono i miei doveri in una spiaggia senza divieto?
Gli stessi, dettati dal buon senso e dalla pacifica convivenza, di qualsiasi luogo pubblico. Cani in spiaggia sì, ma al guinzaglio e con museruola a portata di collare. Raccolta dei bisogni degli animali e custodia continua degli stessi, evitando rumori o fastidi ai vicini di ombrellone. Pena, ovviamente, la sanzione.